Pubblicata per la prima volta a Milano nel 1920, “Calze di seta” è una raccolta di tredici novelle che incarnano a pieno la sensibilità e lo stile del grande scrittore bolognese Giuseppe Lipparini. Partendo dai primi racconti, incentrati sulla figura affascinante di Mimì Soriano, si passa poi ad altri personaggi, altri luoghi e altre vicissitudini: tutte narrate col solito piglio sornione, con la medesima arguzia con cui Lipparini ha sempre saputo dare forma alle sue storie. Amori fra uomini di mezza età e giovani ragazze emancipate e modernissime, discussioni famigliari e un rapporto complicato con le convenzioni sociali e religiose: tutto questo (e molto altro!) lo si può trovare solo in “Calze di seta” …
Giuseppe Lipparini nasce a Bologna nel 1877. Esponente di punta del Neoclassicismo — un movimento che guarda con nostalgia alla letteratura italiana compresa fra Dante e Leopardi — Lipparini insegna per molti anni letteratura italiana e storia dell’arte in varie città della penisola (Urbino, Matera, Palermo, Bologna), collaborando nel frattempo con diversi giornali (fra i quali si possono citare il Corriere della Sera, il Resto del Carlino, Athena e Il Messaggero). Noto soprattutto per l’attività poetica, di cui «Stato d’animo” (1918) rappresenta il culmine, egli ha anche prodotto una sterminata serie di contributi critici e vari romanzi, dei quali è doveroso citare “Il signore del tempo” (1904), avanguardistico tentativo di importare la fantascienza anche in Italia. Muore a Bologna nel 1951.