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Jorge Luis Borges,Adolfo Bioy Casares

Racconti brevi e straordinari

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  • Лізаalıntı yaptı4 ay önce
    l’interesse per le raccolte di frammenti e il piacere di confondere bonariamente il lettore.
  • Лізаalıntı yaptı4 ay önce
    Rædwald, re dei Sassoni dell’Est, era stato ammesso, nel Kent, al sacramento della fede cristiana. Tornato però nel suo regno si lasciò sedurre dalla moglie e da certi maestri abominevoli che lo sviarono dalla sincerità della sua fede. E così, nello stesso tempio, eresse un altare dedicato a Cristo e un altro, più piccolo, sul quale offriva vittime ai demoni.4

    Beda il Venerabile,
    Storia ecclesiastica del popolo inglese, II, XV
  • Лізаalıntı yaptı4 ay önce
    «Che strano!» disse la ragazza, avanzando con cautela. «Che porta pesante!».
    Così dicendo la toccò e quella si chiuse di colpo, rumorosamente.
    «Dio mio!» disse l’uomo. «Mi sembra che non abbia la maniglia all’interno. Allora, ci ha chiusi dentro tutti e due!».
    «Tutti e due no. Uno soltanto» disse la ragazza. Passò attraverso la porta e scomparve.

    I.A. Ireland,
    Visitations (1919)
  • Лізаalıntı yaptı4 ay önce
    Prima di essere libraio, lo sceicco Ah’mad non aveva altra occupazione che partecipare alle cerimonie religiose chiamate zikrs, che consistono nella ripetizione corale dei nomi e degli attributi di Dio. A quel tempo apparteneva all’ordine dei dervisci sadiyeh, famosi per divorare serpenti vivi, e pare che sia stato un divoratore di serpenti, ma che non si limitasse a squisitezze di così facile digestione. Una notte, durante una riunione di dervisci di quell’ordine, alla presenza del suo sceicco, Ah’mad fu colto da un delirio religioso, prese il paralume di vetro che schermava un candelabro posato al suolo e ne mangiò un pezzo considerevole. Lo sceicco e gli altri dervisci, guardandolo sorpresi, lo rimproverarono di aver infranto le regole dell’ordine, giacché mangiare vetro non era tra i miracoli loro permessi, e lo espulsero all’istante. Entrò allora nell’ordine degli ahmediyeh e dato che nemmeno questi mangiavano vetro, decise di non farlo più. Tuttavia, di lì a poco, durante una riunione, fu colto nuovamente da un delirio e precipitatosi sul lampadario, prese uno dei lumini di vetro e ne mangiò una metà, ingoiando anche l’olio e l’acqua che conteneva. Lo condussero al cospetto dello sceicco perché questi lo giudicasse ma, poiché giurò che non avrebbe mai più mangiato vetro, né lo castigarono né lo espulsero. Nonostante il giuramento, non tardò a cedere alla tentazione e mangiò una lampada. Un altro derviscio volle imitarlo ma un grosso pezzo di vetro gli rimase incastrato tra il palato e la lingua, e ad Ah’mad costò molta fatica estrarglielo.

    Edward William Lane,
    Manners and Customs
    of the Modern Egyptians (1836)
  • Лізаalıntı yaptı4 ay önce
    Per spaventare la selvaggina, un cacciatore diede fuoco a un bosco. All’improvviso vide un uomo venir fuori da una roccia.
    L’uomo attraversò tranquillamente il fuoco. Il cacciatore lo rincorse.
    «Mi dica, come fa a passare attraverso la roccia?».
    «La roccia? Cosa intende dire?».
    «L’ho vista anche passare attraverso il fuoco».
    «Fuoco? Cosa significa fuoco?».
    Quel perfetto taoista, completamente estasiato, non percepiva differenze tra le cose.

    Henri Michaux,
    Un barbare en Asie
  • Лізаalıntı yaptı4 ay önce
    L’uomo va a letto presto. Non riesce a prender sonno. Si rigira, com’è naturale, nel letto. Si aggroviglia nelle lenzuola. Accende una sigaretta. Legge un po’. Spegne di nuovo la luce. Ma non riesce a dormire. Alle tre del mattino si alza. Sveglia l’amico accanto e gli dice che non riesce a dormire. Gli chiede consiglio. L’amico gli suggerisce di fare quattro passi per stancarsi un po’, di bersi una tazza di tiglio e di spegnere la luce. Fa tutto questo, ma non riesce a dormire. Si alza di nuovo. Questa volta ricorre al medico. Come di solito avviene, il medico parla molto ma l’uomo non si addormenta. Alle sei del mattino carica una pistola e si fa saltare le cervella. L’uomo è morto, ma non è riuscito ad addormentarsi. L’insonnia è una cosa molto persistente.

    Virgilio Piñera (1946)
  • Лізаalıntı yaptı4 ay önce
    Sancio Panza – che peraltro non se ne è mai vantato – durante le ore del crepuscolo e della notte, nel corso degli anni e con l’aiuto di una quantità di romanzi picareschi e di cavalleria, riuscì ad allontanare a tal punto da sé il suo demone – cui diede in seguito il nome di don Chisciotte – che questi, privo di controllo, compì le gesta più stravaganti. Tali gesta, tuttavia, in mancanza di un oggetto predestinato, che sarebbe dovuto essere per l’appunto Sancio Panza, non fecero danno a nessuno. Sancio Panza, da uomo libero, animato forse da un senso di responsabilità, accompagnò don Chisciotte nelle sue avventure, e ne ricavò, fino alla fine dei suoi giorni, un grande e utile divertimento.

    Franz Kafka
  • Лізаalıntı yaptı4 ay önce
    Fin dall’età di sei anni ho sentito l’impulso di disegnare le forme delle cose. A circa cinquanta, ho esposto una collezione di disegni; ma niente di ciò che ho raffigurato prima dei settant’anni mi soddisfa. Solo a settantatré anni son riuscito a intuire, pur se approssimativamente, la vera forma e natura degli uccelli, dei pesci e delle piante. Perciò, a ottant’anni avrò fatto grandi progressi; a novanta avrò penetrato l’essenza di tutte le cose; a cento, sarò sicuramente asceso a uno stato più alto, indescrivibile, e se arriverò a centodieci anni tutto, ogni punto e ogni linea, avrà vita. Invito quelli che vivranno quanto me a verificare se mantengo queste promesse. Scritto all’età di settantacinque anni da me, un tempo chiamato Hokusai, e oggi Huakivo-Royi, il vecchio impazzito per il disegno.3

    Adler e Revon,
    Japanische Literatur
  • Лізаalıntı yaptı4 ay önce
    Tristram Shandy, com’è noto, impiegò due anni per raccontare i primi due giorni della sua vita e lamentò che, di quel passo, il materiale si sarebbe irrimediabilmente accumulato e che, anno dopo anno, egli si sarebbe allontanato sempre di più dalla conclusione della sua storia. Io sostengo che se avesse vissuto in eterno e non si fosse distolto dal lavoro, nessuna fase della sua biografia sarebbe rimasta inedita. Avrebbe narrato il centesimo giorno nel centesimo anno, il millesimo giorno nel millesimo anno, e così di seguito. Ogni giorno, prima o poi, sarebbe stato narrato. Questa affermazione paradossale, ma vera, si basa sul fatto che il numero dei giorni dell’eternità non è maggiore del numero degli anni.

    Bertrand Russell,
    Mysticism and Logic (1917)
  • Лізаalıntı yaptı4 ay önce
    Una tradizione raccolta da sir William Jones vuole che un dio dell’Indostan, afflitto dal celibato, chiedesse a un altro dio di cedergli una delle sue 14.516 mogli. Il marito acconsentì con queste parole:
    «Prenditi quella che trovi libera».
    Il bisognoso perlustrò i 14.516 palazzi; in ciascuno di essi la signora giaceva col signore.
    Questi si era sdoppiato 14.516 volte, e ogni moglie credeva di essere l’unica a godere dei suoi favori.

    Simao Pereyra, S.J.,
    Cuarenta años en el lecho del Ganges
    (Goa, 1887)
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